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Joseph Conrad - I ROMANZI DEL MARE
NAR Narrativa e romanzi
"L’uragano, con la sua capacità di fare impazzire i mari, di affondare navi, di sradicare alberi, di abbattere mura robuste e di scaraventare al suolo gli uccelli stessi dell’aria, aveva incontrato sul proprio cammino quest’uomo taciturno e, impegnandosi al massimo, riuscì a strappargli qualche parola."
Il nome di Conrad è indissolubilmente legato al mare. In numerosi romanzi e racconti, infatti, lo scrittore ha trasferito, rievocandole e trasfigurandole col soffio del mito, le sue avventure di vagabondo degli oceani, e in particolare delle rotte orientali. Questo è un elenco dei suoi racconti e romanzi più noti legati al mare. Si possono trovare sia separati che raccolti in volumi unici.
Il negro del Narciso (1897) è la terza opera di Conrad. Si tratta di un romanzo breve nel quale la storia sembra essere quella di un bastimento, il Narciso, e del suo equipaggio. La caratterizzazione dei vari personaggi è molto netta, sebbene mai banale. Lo sfondo storico è quello degli inizi del novecento, durante il quale i bastimenti a vela e quelli a motore hanno convissuto assieme, un periodo di commistione ideologica al quale seguirà anche il tramonto della coscienza positiva del colonialismo occidentale nel mondo.
Tifone (1903) – tra i più celebri romanzi brevi di Conrad, è divenuto famoso per lo straordinario realismo magico con cui viene descritta una terribile tempesta. La quale, peraltro, è solo un pretesto: una delle circostanze estreme, così frequenti nell’opera conradiana, che, mettendoli alla prova, "rivelano" la stoffa di cui gli uomini sono fatti. La rivelazione, in questo caso, è sorprendente, poiché riguarda uno dei personaggi più singolari creati dalla fantasia di Conrad: il capitano Mac Whirr, la cui presentazione non lascia dubbio alcuno su di una mediocrità senza scampo. Nonostante la sua banalità, o forse proprio in virtù di essa, Mac Whirr si confronta nel modo migliore con la prova più ardua cui la sorte lo destina.
Un colpo di fortuna e Freya delle Sette Isole, entrambi del 1912, storie di mare nelle quali compaiono due singolari personaggi femminili. In queste pagine il magico mondo del mare è descritto in tutti i suoi aspetti: l’ostilità e la furia degli elementi, l’esistenza dura degli equipaggi, gli uomini e le donne che popolano i porti, le coste, le navi, i sogni e gli incubi dei marinai.
La linea d'ombra (1917) non è solo quella che si deve oltrepassare per lasciarsi alle spalle le illusioni della giovinezza e addentrarsi nella maturità con la dolorosa coscienza di sé e delle proprie responsabilità. Essa affonda nell’inconoscibile, nel "perturbante": è una sottile linea di demarcazione, sempre presente, mai visibile. Il giovane capitano di mare protagonista di questo lungo racconto, considerato tra le migliori prove narrative di Conrad, la oltrepassa per un istante quando, sedendosi nella cabina di comando, vede in un lampo la lunga sequela dei volti di coloro che l’hanno preceduto. Di colpo egli coglie la propria immagine nello specchio del regresso infinito, un volto che dal passato s’inabissa nel futuro e lo induce a intraprendere un viaggio al cuore dell’esperienza della vita.